Quante volte sarò andato in vita mia a Milano? 50, 100…non so, sicuramente tantissime, vuoi per lavoro, vuoi per le tante volte a San Siro, vuoi per le mille interessanti fiere che fanno sempre ogni anno, insomma, è una città in cui sono passato tantissime volte.
Lo sto dicendo io stesso: sono “passato” che è diverso dal “visitato”. Quando passi in un luogo, lo attraversi senza badare troppo a quello che ti circonda ed è quello che mi è sempre successo nel caso di Milano.
Abitando nell’hinterland di Brescia, Milano è sempre stata una meta molto comune a cui purtroppo non avevo mai dato il peso di una “città da visitare” anche se sapevo benissimo che era ricca di cose da vedere. Il problema è spesso la cecità che abbiamo, o per lo meno ho ed a cui sto cercando di porre rimedio, nei confronti di quei posti che stanno distanti solo pochi chilometri da noi.
Spesso se un luogo non è distante da casa nostra rischia di essere messo in secondo piano. Perché dovrebbe? Tante volte “conosciamo” di più delle città estere rispetto che la nostra stessa città. Purtroppo, questo è tanto assurdo quanto vero.
I cambiamenti di Milano
Dalle prime volte che ho visitato Milano, nelle prime uscite scolastiche, ad oggi, ne è passata di acqua sotto i ponti. Milano è cambiata moltissimo ed è diventata molto più vivibile di quanto non fosse nei tempi passati. È una città che si è aperta agli standard europei, diventando per molti un punto di riferimento. È una città che è cresciuta molto.
Mi è capitato recentemente di andare a San Siro al terzo anello; voltandomi verso la città ho visto tanti grattacieli in costruzione, grattacieli di design come ad esempio quello del Bosco Verticale in zona Isola. Ormai la Skyline di Milano si è arricchita e sul magazine di Expedia potrete trovare un approfondimento sui 10 grattacieli più belli di Milano, tra i quali c’è proprio il Bosco Verticale.
Insomma, Milano è in continua evoluzione non solo per quanto riguarda gli aspetti tecnologici/estetici, ma anche nella sua anima. In questo articolo voglio parlarvi quindi della street art e alcune delle iniziative che stanno “colorando” Milano.
I colori nascosti di Milano
Milano, come un po’ tutte le città del nord, soprattutto nella stagione invernale ha la fama di essere una città grigia. Dopotutto chi potrebbe sostenere il contrario, pure Brescia lo è, e lo sono molte altre destinazioni del settentrione. Anche la giornata di oggi dal punto di vista del meteo è grigia. Vi dico di più, sono già 3/4 giorni che mi sveglio la mattina e mi chiedo se sono in Italia o se sono in qualche zona notoriamente piovosa del Regno Unito.
Ma il meteo fa quello che vuole, noi dobbiamo guardare l’animo di una città, è quello che la contraddistingue e si nota sempre.
Una Milano colorata con lo sguardo rivolto sempre al futuro, una Milano che si evolve e cerca di concretizzare e dare risalto ad idee innovative quali ad esempio la street art del progetto Energy Box.
Il progetto Energy Box
Il tour Milano a colori si avvia proprio con questo concetto. Nel bellissimo ambiente dell’AC Hotel Milano, Andrea Kiv Visual Art espone il progetto #EnergyBox. È un progetto di arredo urbano tramite il quale si cerca di dar “vita” e rendere più attraenti le grigie centraline semaforiche. L’idea è molto interessante e sarebbe assolutamente da attuare anche in altre città.
Andiamo nei musei in maniera saltuaria per vedere delle opere d’arte solo per 5 minuti, teniamo rilegata l’arte in spazi chiusi, riempiamo la nostra vita e le nostre città di elementi privi di interesse e privi di colore.
Perché (ovviamente con progetti e non in maniera anarchica) non dar ulteriore merito a questi artisti e rendere più vivibile la città facendola diventare un museo a cielo aperto?!
E così approvo a pieni voti la scelta di A2A e Fondazione Aem di puntare su questo progetto. Sul sito delle Energy Box trovate tutti gli artisti e le mappe dei quartieri di Milano. Sono presenti i punti di interesse corredati dalle foto della centralina e dal nome dell’artista. In totale dovrebbero essere 150 Energy Box sparse per Milano.
La HighLine Galleria e il Duomo
Sempre di Chiesa si tratta, ma questa è una signora Chiesa. Ogni volta mi incanta, sto parlando del Duomo.
Ogni volta che lo vedo mi lascia a bocca aperta e mi fermerei ore a guardarlo, eppure l’ho visto così tante volte e nonostante ciò lo reputo fenomenale. Non c’è neanche da dirlo che sia una cosa da non perdersi a Milano, come da non perdere è la stupenda galleria Vittorio Emanuele a cui la sera si aggiunge un tocco di eleganza e raffinatezza in più grazie all’illuminazione notturna.
A proposito di galleria…sapevate che potete camminare sulla sommità ed avere una vista sul duomo ancora più particolare? È stata aperta da non molto la HighLine Galleria grazie alla quale avete la possibilità di girare su un percorso predisposto sul tetto della Galleria ed avere una bellissima vista su buona parte della città, nonché del duomo. Se lo fate di sera sarà tutto ancora più bello, poiché…il Duomo illuminato è tanta roba!
Qualora non abbiate possibilità di visitare questo simbolo di Milano, il portale Musement offre tante possibilità ed attività dedicate al Duomo come ad esempio alcuni tour guidati delle sue terrazze. Vi consiglio di dare un occhio al portale per scoprire tutte le alternative per visitare Milano.
INFORMAZIONI IMPORTANTI:
Aperta tutti i giorni dalle 12 alle 21.
Il costo della visita sulla High Line è di 12 euro. Under 25 scende a 9 euro.
Sono convinto che le sfumature di una città che si vedono guardandola dall’alto siano una cosa su cui bisogna lavorare, bisogna cercare di creare degli spazi in cui il visitatore può rendersi conto delle bellezze di una città con un solo colpo d’occhio. Sarebbe bello qualora nascessero non solo a Milano ma anche in tutte le altre città italiane dei rooftop come quelli ad esempio che si possono vedere a Bangkok (ovviamente non di quelle altezze smisurate). Tanto per darvi un’idea di ciò che si può vedere dall’alto in un città come Milano, questa è la vista dal bellissimo Ac Hotel Milano.
Serata da Gesto
La visita sulla High Line è davvero speciale e ad essa si può far seguire un’esperienza a mio avviso altrettanto interessante, un fine serata da Gesto un locale di nuova concezione a Milano.
L’ambiente è particolare, molto accogliente. In alcuni punti sembra quasi di essere a casa, in salotto, seduti sulla propria poltrona. Su una parete sono state accuratamente disegnate le facce di personaggi importanti che hanno caratterizzato la storia dell’umanità.
Per ognuno di essi è stato scritto un suo famoso aforisma. La scelta è stata azzeccata, anche perché sono proprio di fronte ad una saletta che può essere intesa come “saletta d’attesa“, cosa che lascia spazio e tempo per cogliere tutti i particolari e tutte le frasi scritte su questa parete.
Oltre alla familiarità che trasmette, Gesto adotta uno “comportamento” legato all’eco-sostenibilità nonché eco-compatibilità. C’è un utilizzo consapevole delle materie prime e una valorizzazione delle produzioni locali.
E non è tutto. Le ordinazioni vengono fatte scrivendo autonomamente con il gesso su una lavagnetta, la stessa tipologia di lavagnette (non le stesse usate per scrivere, sia chiaro :-D) che viene poi utilizzata come piatto da portata.
L’idea generale di Gesto mi è piace molto. Una scelta molto attuale ed allo stesso tempo lungimirante, con un occhio al futuro, come vi parlavo nel titolo.
Chiudo il post con questo bellissimo vlog dell’amico Surio che vi spiega meglio questo itinerario milanese alla scoperta dei colori di una città che cresce sempre più velocemente.