Un weekend nelle Marche: borghi e “lezioni” di gastronomia

Penso che tornare a casa dopo un weekend nelle Marche e non pesarsi per almeno una settimana, sia una prassi consolidata per tutti quelli che sono soliti passare da queste parti.

Vi chiederete il perché…beh, chiunque ci sia passato almeno una volta non potrà che concordare. Il perché è presto detto, perché si mangia (e si beve) straordinariamente bene! Impossibile dissentire, soprattutto dopo aver fatto scorta di “ciauscolo” per i mesi successivi.

Ma un weekend nelle Marche non è solo buon cibo, è anche un gran bel territorio da visitare. Borghi storici, colline che si disperdono a vista d’occhio; verde, verde ed ancora verde!

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Panorama sulle verdi colline dei Monti Azzurri

Una natura prosperosa che, a volte è cruda e brutale, altre volte è invece capace di “cullarti” e farti tornare indietro nel tempo, quando i cellulari non erano così smart e si riusciva a guardare oltre il mezzo metro che ci separa dalla nostra mano. È il caso dei numerosi agriturismi che si possono trovare in zone come quella dei Monti Sibillini. Realtà molto legate al territorio ed ai suoi prodotti, tant’è che molti utilizzano prodotti a km 0 rifornendosi dai produttori locali in quell’ottica sistemica di cui vi avevo parlato in questo articolo: Forza e coraggio: la resilienza delle Marche

Weekend nelle Marche, relax tra borghi e buon cibo

Ospite dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, ho avuto la possibilità di testare con mano una piccola parte di territorio marchigiano ai piedi dei Monti Sibillini. Indicativamente quella porzione di territorio nei dintorni del lago di Caccamo. I paesi visitati sono stati: Serrapetrona, Colmurano, Cessapalombo, Caldarola, Gualdo, Monte San Martino, Belforte del Chienti.

Tre giorni di full immersion che vi voglio riassumere in esperienze che potete fare in un weekend in questa interessante parte di Marche.

1 – Provare un agriturismo sui Monti Azzurri

Colline, vigneti ed ancora colline. I Monti Azzurri sono il paradiso per chi vuole rimanere a stretto contatto con la natura. E per stretto contatto non intendo solamente dei trekking all’interno dei vari boschi, intendo proprio legare il concetto di natura al concetto di vacanza e relax. E quale miglior luogo che questo. In mezzo al nulla o sulla cima di qualche collina ci sono molti agriturismi dove poter dormire completamente immersi nel verde e nel suo silenzio.

A volte si tratta di semplici agriturismi, altre volte di vere e proprie soluzioni studiate su concetti come ad esempio quello della sostenibilità. Tra tutti, mi viene in mente l’Agriturismo Coroncina, un agriturismo vegano-vegetariano coerente a questi valori. Quando si arriva all’agriturismo, ci si sente in pace con sé stessi. Dalla cucina all’arredamento tutto ha un senso, lo stesso senso, ed anche il risultato è il medesimo: relax e silenzio.

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Un particolare dell’agriturismo Coroncina

Ma non è necessario che un agriturismo sia per forza vegano-vegetariano per trasmettere quella sensazione di relax che si può ottenere in un weekend nelle marche. Tutte le altre strutture (Agriturismo Villa le VigneAgriturismo Le Borette Agra Mater) che ho avuto il piacere di visitare hanno puntato su prodotti bio e km0. È anche la tipologia di pernottamento ad aiutare la sensazione di “casa e relax”, basti pensare che all’agriturismo Le Borette sono presenti due appartamenti da 5 persone che all’occorrenza possono diventare intercomunicanti in caso di famiglie allargate in cerca di benessere.

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Vista dalla camera dell’appartamento dell’Agriturismo Le Borette

2 – Ciauscolo, Vernaccia, buon cibo e cantine vinicole

Come vi ho annunciato all’inizio di questo post, nelle Marche può esistere questa relazione: Marche = buon cibo = buon vino = benessere e relax

Si dice che a pancia piena si ragioni meglio, ed allora credo che qui si ragioni un gran bene. Ciauscolo, Vernaccia, sono solo alcuni dei tanti prodotti che il territorio marchigiano offre.

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Uva in appassimento

Non mi aspettavo che le Marche fossero così eterogenee dal punto di vista gastronomico. Mi sono dovuto ricredere, sono in grado di dare “lezioni enogastronomiche” senza alcun problema. In tre giorni nelle Marche non c’è stata una volta che ho potuto dire “no, questo non è buono”. È tutto buono e genuino.

Sono rimasto molto colpito da tutte le produzioni locali, ma il posto che più mi ha affascinato è stata l’Azienda Agricola Maggi e Vecchioni dove, grazie al giovane Yuri, traspariva il forte legame con la terra e con la tradizione. È un gran difficile fare una classifica, ma uno dei loro prodotti migliori è stato il “ciauscolo”, una sorta di salame spalmabile su delle fette di pane (mi perdonino i puristi del ciauscolo ma è per dare un’idea). Il ciauscolo è un po’ un’icona tra i prodotti marchigiani e tra l’altro bisogna fare attenzione perché crea una forte dipendenza.

Fino ad ora abbiamo detto che un weekend relax nelle Marche è composto da natura e buon cibo, non manca che parlare del buon vino.

Sono moltissime le cantine che propongono vini di qualità.

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Tra i vini delle Marche

Vi consiglio di inserire nel vostro weekend nelle Marche anche una sosta in una cantina vinicola come l’Azienda Vitinicola Saputi provando ad assaggiare vini diversi ed a capirne la loro storia. È il caso, ad esempio, della Vernaccia di Serrapetrona, un vino che è diventato DOC da pochissimo e sono ancora pochi i produttori, anche perché il disciplinare prevede forti limitazioni sulle uve che possono essere utilizzate per questo prodotto. Le uve devono essere all’85% di vernaccia nera coltivate solamente in questa zona e solamente sopra i 400 metri di altitudine ma non oltre i 700. La Vernaccia di Serrapetrona è un vino spumante rosso secco o dolce che si accompagna benissimo con i biscotti fatti proprio con il vino stesso. Li potete trovare all’Azienda Vitinicola e dolciaria Quacquarini a Serrapetrona.

Un consiglio: prima di arrivare ai dolci, ai biscotti ed alla Vernaccia, fate un giro di aperitivo normale con gli altri vini che propongono.

E con il dolce, quale altro gran prodotto si può degustare (e portare a casa) se non il Vino Cotto?!

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Il vino cotto dell’Azienda Tiberi

Un prodotto tipico della zona intorno a Loro Piceno, un vino rosso liquoroso che a tratti ricorda il marsala. Un gusto persistente che a fine pasto non può mancare e si accompagna alla grande con tutta la piccola pasticceria che di solito si usa mettere in tavola a fine pasto. L’Azienda Tiberi è una delle migliori produttrici di vino cotto, produce vini di diverse annate; di base il vino cotto ha minimo 10 anni, quindi ad oggi (2018) potrete trovare il vino cotto più “giovane” del 2008. Più aumentano gli anni e più il vino è strutturato. Hanno addirittura una piccola botte risalente al 1964. È proprio vero che più il vino invecchia e più è buono.

 

3 – Tra borghi e palazzi storici in un weekend nelle Marche

Nelle Marche natura e storia coesistono e la storia è ancora evidente, dai bei borghi fino ad arrivare alle piccole chiese che nascondono tesori inimmaginabili.

In un weekend nelle Marche è imprescindibile visitare diversi borghi in modalità “a zonzo”. Si, perché il bello di questi borghi è perdersi al loro interno (attenzione che alcuni hanno delle limitazioni post-sisma), vagare senza meta, rilassandosi semplicemente camminando tra le tipiche piccole viuzze.

Tra tutti i borghi visitati meritano sicuramente una menzione il paese di Sarnano e quello di Belforte del Chienti.

Il primo è semplicemente stupendo per come è strutturato. Dalla parte alta e più vecchia della città chiamata, appunto, “Piazza Alta”, il borgo è andato formandosi a cerchi concentrici fino a raggiungere la forma attuale. Con il tempo affluivano persone ed era necessario ampliare il borgo costruendo nuovi cerchi e dunque nuove fortificazioni. Una delle caratteristiche principali della città vecchia di Sarnano è che tutte le sue abitazioni sono state costruite nello stesso modo con tanti piccoli mattoncini rossi. Ciò lo rende omogeneo ed è un piacere camminare al suo interno. Tra l’altro, questa sua caratteristica architettonica si dice abbia contribuito a rendere Sarnano più sicura in caso di terremoti, non presentando quest’ultima danni evidenti come altri borghi.

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Borgo di Sarnano

Il secondo borgo è Belforte in Chienti. Forse meno caratteristico dal punto di vista del centro storico ma alquanto interessante per quanto riguarda gli aspetti culturali. Basta fare un “piccolo salto” nella chiesa di Sant’Eustachio adiacente alla piazza principale per ammirare il polittico del 1468 di Giovanni Boccati.

Belforte deriva da bella fortezza e la posizione di Belforte del Chienti è estremamente interessante con uno splendido panorama sul territorio circostante.

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Vista da Belforte

In ultimo, è presente anche un palazzo nobiliare divenuto dimora storica nella quale si può soggiornare. Un bellissimo edificio in cui ho avuto il piacere di dormire e vi consiglio di prendere in considerazione se doveste passare in queste zone. Passare una notte a Palazzo Bonfranceschi è come fare un tuffo nel passato.

Tra borghi ed aspetti culturali ce ne sarebbe da parlare per ore ed ore, o meglio, per articoli ed articoli. Non sono da dimenticare, infatti, i borghi di Pievefavera, Vestignano, Loro Piceno e Monte San Martino. Proprio in questo paese potrete visitare la chiesa di San Martino con addirittura 4 polittici ed infine la interessante Pinacoteca civica Mons. A. Ricci.

 

4 – La sana pazzia dei marchigiani

Un po’ di sana pazzia non guasta mai e devo dire che nelle Marche ho trovato persone con quella giusta dose di pazzia che non fa altro che far sorgere sorrisi. Sostengo da sempre che la componente principale in un viaggio, oltre alla natura sia il carisma delle persone che ci vivono. Quel carisma che si trasforma in una battuta di un commerciante, in un detto popolare o in una stranissima interpretazione come quella di Peppe Cotto di Loro Piceno. Una caricatura vivente, un misto tra attore e poeta che diverte e sconvolge.

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Peppe Cotto di Loro Piceno

La componente “persone” è dunque molto importante. Ognuna di esse ti trasmette passione ed amore per il proprio territorio.

Mi viene in mente ad esempio Patrizio del Centro Educazione Ambientale “Il giardino delle farfalle” di Cessapalombo; con profonda convinzione e dedizione ha progettato una piccola oasi ambientale, un piccolo parco biodinamico dove scoprire i segreti della natura (e delle farfalle), scoprirli da adulto ma ancor di più da bambino perché è proprio da bambini che bisogna imparare il rispetto per l’ambiente che ci sta intorno.

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Patrizio de “Il Giardino delle Farfalle” intendo ad indicarci un particolare

Patrizio ha quella dose di sana pazzia di cui vi parlavo poco fa; nonostante il terremoto, non ha mai smesso di credere nel suo progetto e traspare quell’orgoglio in se stessi che è un po’ l’emblema di tutti i marchigiani incontrati durante un weekend nelle Marche.

Che dire, se non che mi auguro e vi auguro di visitare al più presto questo bel pezzo d’Italia che sono le Marche. Io ne sono rimasto stupito e spero di aver occasione di tornarci il prima possibile.

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