Mancano pochi mesi all’evento di Christo, il territorio bresciano, e la Franciacorta in particolar modo, sarà meta di tantissimi turisti che vi si recheranno per vedere la fantastica opera sul lago d’Iseo.
Finalmente una grande occasione per mostrare al mondo intero le eccellenze di questi luoghi sia dal punto paesaggistico sia dal punto di vista dei prodotti tipici.
Pasqua si sta avvicinando…immagino che molti di voi abbiano già fatto scorta di qualche bottiglia importante per onorare questa ricorrenza…chissà quante bottiglie di bollicine Franciacorta coroneranno le vostre festività e verranno stappate con cura per non rovinare questo prodotto eccezionale.
Ebbene, sappiate che quelle bollicine che assaporerete saranno prodotte proprio nel territorio omonimo, in Franciacorta, e saranno il frutto di tanto tanto impegno e del rigoroso rispetto di un disciplinare produttivo che farà in modo che il prodotto rispetti sempre un determinato standard di qualità.
Cantine in Franciacorta da visitare: il Barone Pizzini
Il territorio morenico della Franciacorta è particolarmente adatto all’allevamento della vite (eh sì, si dice proprio allevamento), basti pensare che ci sono ben 109 cantine che producono questo vino così famoso. Una tra le più conosciute ed antiche è l’azienda vitivinicola Barone Pizzini che ho avuto occasione di poter visitare grazie ad un tour promosso ed organizzato da Arte Con Noi.
Visitare un’azienda vinicola in Franciacorta è sicuramente un’esperienza che non potete farvi sfuggire nel vostro itinerario nel territorio bresciano. Tramite le competenti guide di ArteconNoi potrete scoprire tutti i segreti sulla produzione del vino ed esplorare gli ambienti produttivi con tanto di degustazione finale. Tra queste cantine, il Barone Pizzini è stata fondata nel 1870 ed è presente con i suoi vitigni in addirittura 4 comuni, tra l’altro si impone oltre che tra le più qualitative anche tra le più attente agli aspetti etico-produttivi.
Aspetti molto importanti della visita alla cantina vinicola Barone Pizzini in Franciacorta
Ogni vitigno è biologico, dal 1998 tutta la sua produzione vinicola è biologica. Un grande passo avanti verso il rispetto del territorio e verso un prodotto ecosostenibile.
Non solo il prodotto presenta queste caratteristiche, l’intera struttura è stata pensata in modo da ridurre l’impatto ambientale. Essa è interrata per i due terzi ed adotta delle strategie innovative come l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici, un naturale sistema di raffrescamento, l’utilizzo della pietra per la sua costruzione, etc…
Questo concetto di sostenibilità è riportato anche sugli opuscoli dell’azienda Barone Pizzini, è un concetto che tengono a rimarcare in quanto fonte d’orgoglio:
“Il rispetto per la natura è la condizione necessaria per ottenere da essa frutti ricchi di vita e di grandi potenzialità espressive. L’equilibrio tra uomo e natura è presupposto di un vino con un forte legame alla propria terra, unico ed irriproducibile altrove”
Ecco il motivo per cui vi consiglio la visita in questa cantina della Franciacorta, visita che si compone di un’introduzione sulla storia del territorio e sulle peculiarità che lo contraddistinguono e rendono particolarmente adatto alla coltivazione della vite.
Attenzione, i vitigni accettati per la produzione del vino Franciacorta sono esclusivamente il Chardonnay, il Pinot Bianco ed il Pinot Nero.
Dopo l’introduzione si entra nella struttura e vengono mostrate le vasche d’acciaio nella quale il vino rimane i primi 6 mesi.
Successivamente la visita prosegue nella cantina sotterranea dove vengono riposti i vini a maturare. Essa è a diversi metri sottoterra in modo che la temperatura sia costante e non subisca sbalzi che possano danneggiare la qualità del vino.
È una zona molto buia proprio perché la stessa luce potrebbe alterare il processo produttivo. Sebbene buia è molto affascinante, siete attorniati da almeno un milione di bottiglie alcune delle quali stanno terminando il loro processo di vinificazione mentre altre invece lo stanno iniziando. È qui dove il Franciacorta “prende vita”. A tutti gli effetti è qui che i lieviti e lo zucchero inseriti insieme al vino lavorano e fanno in modo che si formino le bollicine per cui è tanto famoso ed apprezzato.
Le bottiglie necessitano si essere ruotate ogni tanto in modo tale che il processo sia il più omogeneo possibile, una volta questo procedimento veniva fatto manualmente, una ad una. Oggi il procedimento è automatizzato ma richiede la medesima delicatezza.
Le diverse tipologie di vini Franciacorta del Barone Pizzini
Nella cantina del Barone Pizzini troviamo diverse tipologie di vino Franciacorta; ovviamente non ve n’è una sola tipologia. Se parliamo solamente di Franciacorta inteso come bollicine ce ne sono di diversi tipi e variano sostanzialmente in base al numero di mesi che il vino resta a contatto con i lieviti, maggiore è il tempo e maggiore è la sua caratterizzazione e più le bollicine diventano fini ed eleganti.
Un Franciacorta non può essere definito tale se il vino non passa 6 mesi nelle vasche ad acciaio inox ed almeno 18 sui lieviti. Insomma, come minimo per un vino Franciacorta DOCG servono 22 mesi per il BRUT fino ad arrivare ai 36/46 mesi per un Satén.
Discorso a parte per il Millesimato, questo è vino che non viene prodotto ogni annata. Un Millesimato è fatto con vino proveniente da una sola annata, non viene mischiato con altre annate e viene prodotto solo per quelle annate che l’enologo ritiene siano particolarmente eccellenti ed adatte alla produzione di un millesimato Franciacorta. Il rispetto della qualità è d’obbligo.
La visita alla cantina termina con la degustazione di due tipi di Franciacorta accompagnati da qualche stuzzicheria.
La produzione del vino Franciacorta
Con tutti i limiti del caso cerco di spiegarvi a grandi linee come il vino Franciacorta passi dall’essere un semplice grappolo d’uva al finire poi sulle vostre tavole pronto al “Cin-Cin”.
La vendemmia è particolarmente anticipata, si coglie l’uva prematuramente ad Agosto. Essa viene trasportata su delle cassette da massimo 15 kg in modo tale che i chicchi non si rompano e quindi possano deteriorare la buona riuscita del vino. Ogni vitigno viene raccolto a sé stante, l’uva non viene mischiata proprio perché ogni terreno ha la sua conformazione e le sue caratteristiche intrinseche che è bene mantenere separate. Si otterrà il giusto mix attraverso le cuvée in un secondo momento grazie all’enologo.
Ebbene una volta raccolta, dall’uva viene estratto il succo che viene poi fatto fermentare per i primi 6 mesi nelle vasche di acciaio inox. Da sottolineare che nel caso del Rosé viene unita sia uva rossa che bianca e le bucce di uva rossa vengono lasciate per un periodo assieme all’intero mosto in modo tale che rilascino la tipica colorazione.
In primavera si assiste al lavoro dell’enologo che assaggia le diverse cuvée e fa in modo di ricreare il gusto classico del vino Franciacorta Barone Pizzini.
A questo punto il mosto viene imbottigliato assieme ai lieviti ed allo zucchero. Il vino da questo momento comincia a maturare ed a vivere e modificarsi all’interno della bottiglia stessa. I lieviti si alimentano grazie allo zucchero e producono le bollicine che tutti conosciamo. Maggiore è il tempo che questi lieviti vengono mantenuti all’interno della bottiglia del vino franciacorta e più eleganti e minute saranno le bollicine.
Le bottiglie vengono tenute in cantina risposte con il collo della bottiglia inclinato verso il basso in modo tale che i lieviti siano in prossimità del tappo a corona e periodicamente vengono delicatamente ruotate.
In base alle scelte produttive vengono tenute più o meno tempo sui lieviti.
Al termine del processo di maturazione è necessario rimuovere i lieviti
Anticamente questo veniva fatto manualmente con una classica sciabolata, ma ciò, oltre che essere molto dispendioso in termini di tempo, faceva anche fuoriuscire troppo prodotto. Si è dunque passati ad una lavorazione meccanica: le bottiglie vengono riposte a testa in giù in una speciale macchina che congela la parte terminale dove ci sono anche i lieviti.
Il macchinario procede a far fuoriuscire il pezzo di ghiaccio contenente i lieviti.
Il problema è che in questa fase si ha comunque una minima fuoriuscita del vino e dunque bisogna rabboccarlo con un vino selezionato apposta, chiamato liqueur d’expedition. Se la liqueur utilizzata non presenta dello zucchero aggiunto allora si avrà un Pas Dosé.
Al termine di questo procedimento viene inserito un tappo di sughero di estrema qualità che viene sigillato con la classica gabbietta.
A questo le bottiglie vengono tenute al buio ed in posizione orizzontale affinché il sughero venga tenuto bagnato dal vino.
Considerazioni finali:
In un itinerario in Franciacorta non potete perdervi sicuramente la visita ad una cantina di vino Franciacorta. Tra queste vi consiglio sicuramente il Barone Pizzini, il cui impegno verso il biologico e l’uso etico consapevole del territorio dev’essere sicuramente di esempio.
Indicativamente il prezzo per una visita guidata della cantina con degustazione finale è attorno ai 16 euro, logicamente dipende dal numero di persone che formano il gruppo.
Non so se lo sai – grazie a facebook – ma da ottobre studio per diventare Sommelier quindi questo post è “proprio per me”!
La Franciacorta è un territorio importantissimo nella produzione viti-vinicola italiana e non vedo l’ora di farci una capatina
Cavoli non sai quanto ti invidio Danila, piacerebbe anche a me fare il corso e prima o poi lo faró …ehi..se vieni da queste parti chiamaci che si va insieme in cantina
Ma quella nella seconda foto sono io
Essì Sara !
Ottimo resoconto!! La visita in cantina è un’esperienza assolutamente interessante per imparare cose nuove sui vini che consumiamo!!
Assolutamente si, inoltre considerato che il Barone Pizzini è legato al concetto di biologico, il tutto diventa ancora più importante!