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C’è un luogo di rara bellezza sul Lago di Garda che si nasconde ai passanti e si rivela ai naviganti. Stiamo parlando delle Grotte di Catullo che si trovano a Sirmione, in uno dei punti più suggestivi e proprio in mezzo al lago più grande d’Italia.

Sono talmente interessanti che le ho inserite nel mio articolo su cosa vedere sul Lago di Garda, un articolo che vi consiglio di approfondire.

Alle Grotte di Catullo attraversando la bella Sirmione…

Lasciata la macchina in un comodo parcheggio vicino al centro storico, bisogna percorrere la penisola di Sirmione a piedi, in tutta la sua lunghezza; una sottile striscia di terra saldamente ancorata alla roccia. Rocce dalle morbide tonalità del rosa, del giallo e del bianco, a cui fa da cornice il verde smeraldo dell’acqua dai bassi fondali.

Secondo alcuni la forma allungata sarebbe proprio all’origine del suo nome, dal greco “syrma” che significa coda. Maria Callas, la celebre regina della lirica che qui abitò, immaginava invece che Sirmione fosse un trampolino da cui tuffarsi nel lago.

Spostandovi verso le Grotte di Catullo non fatevi distrarre dalle mille tentazioni lungo il percorso, vi consiglio di abbandonarvi al piacere di una sosta in tutto relax solamente sulla strada del ritorno.

Continuando quindi verso la fine della penisola, attraversando le strette e animate viuzze che caratterizzano Sirmione, passo dopo passo il vociare della folla si attenua e si inizia a salire su una dolce collina, una delle tre presenti nel borgo. Tre colline racchiuse in una magica forma triangolare, caratterizzate da oleandri variopinti, ulivi, mirto e rosmarino.

La grande bouganville

Sono i versi del carme XXXI, incisi nella pietra, che confermano di essere sulla strada giusta. È proprio il poeta Catullo che guida i visitatori con le sue immortali parole:

Salve! O mia bella Sirmione, perla e regina delle ville che lago o mare abbia mai baciato colla carezza delle sue onde! Oh, con qual gioia oggi ti rivedo…. Oh, me beato, che a te ritorno come torna il pellegrino alla sua casa desiderata. E, pieno l’animo ancora delle emozioni provate, godo di riposare le stanche membra…”.

L’entrata alle Grotte di Catullo si trova poco più avanti.

Abbigliamento consigliato per le Grotte –> Pensando alla definizione di “grotte” potreste decidere di coprirvi adeguatamente, ma non serve. Non preoccupatevi di avere l’abbigliamento corretto. Non servono scarponi, torce o giacche impermeabili per visitare le Grotte di Catullo. Servono invece, in estate, una crema protettiva, un cappello e degli occhiali per ripararsi dal sole cocente.

Il nome del luogo può evocare antri oscuri con stalattiti e stalagmiti, ma qui è tutta un’altra storia…

Le Grotte di Catullo: un po’ di storia…

Facciamo un tuffo nel passato, nei fasti della Roma imperiale, al tempo di Ottaviano Augusto, oppure, se vien più facile, all’epoca della nascita di Cristo.

È a quegli anni che risale, infatti, la costruzione di quella che oggi definiremmo una “villa megagalattica”: 167 metri di lunghezza per 105 di larghezza, 3 piani, un settore termale completo di calidarium, tepidarium, frigidarium. In pratica un’esclusiva beauty farm, un pontile con attracco privato, una vista mozzafiato sul Lago di Garda e sulle incantevoli alture che lo incorniciano: dalle Prealpi alle colline moreniche.

Perché si chiamano Grotte di Catullo?

L’utilizzo della parola “Grotte” per identificare le antiche ville romane è una consuetudine che risale alla fine del ‘400, quando a Roma si iniziarono a riportare alla luce i resti delle case patrizie abitate più di mille anni prima, tra cui la Domus Aurea di Nerone.

Grotte di catullo sirmione
Le spettacolari sostruzioni

Dove si trovavano queste fastose dimore? Esattamente sottoterra, sotto uno strato di vegetazione e di terra, accumulatasi per tutta una serie di eventi. Vi si penetrava come in cavità naturali, in grotte appunto. Da qui il nome “Grotte” che si utilizza ancora oggi.

Si racconta che quando un giovane romano cadde accidentalmente in una fessura sul versante del Colle Oppio alla fine del XV secolo, si ritrovò in una strana grotta, piena di figure dipinte. Ecco svelata anche l’origine del termine “grottesche”: dipinti che stavano sulle pareti delle “grotte”. La terra aveva però salvato ville e dipinti dall’incuria e dalla polvere del tempo. Ancora oggi gli archeologi scelgono di ricoprire nuovamente di terra talune zone già scavate e indagate per conservarle integre il più a lungo possibile.

In che parte della villa abitava il poeta Catullo?

Ad essere sinceri, Catullo non può aver soggiornato in questa bellissima dimora. Probabilmente questa cosa vi stupirà molto.

Facciamo un po’ di conti: Catullo nasce nell’87 a.C. e muore nel 54 a.C. all’età di 33 anni, la villa viene costruita a cavallo del millennio, tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C. e quindi… Catullo non può aver abitato in questa casa.

Un’ipotesi è che il poeta e la sua famiglia abbiano vissuto qui in una villa precedente di dimensioni più ridotte, ma sempre con questa impagabile vista sul Lago di Garda.

“…tu dammi mille baci, e poi cento, poi altri mille e altri cento, poi ancora altri mille e altri cento…”

…scriveva Catullo alla sua amata Lesbia nel Carme V.

Se sceglierete di farvi accompagnare nella scoperta delle Grotte di Catullo da una guida professionista, vi emozionerete nel sentir recitare tutta questa bellissima poesia d’amore, magari davanti alla suggestiva “Trifora del Paradiso”.

Grotte di catullo trifora del Paradiso
Trifora del Paradiso

Visitare le Grotte di Catullo con una guida ufficiale

I vari ambienti della villa, attuali Grotte di Catullo, conservano nomi particolari e di fantasia. Ad esempio, ci sono un’Aula dei Giganti e un Criptoportico, nomi attribuiti dal conte veronese Girolamo Orti Manara che iniziò gli scavi nell’Ottocento. Molti dovevano essere gli amici dello sconosciuto, ma facoltoso proprietario, se servivano una quindicina di cubicula (camere da letto) per i suoi ospiti.

Non è possibile descrivere completamente a parole la grandiosità delle Grotte di Catullo.

Bisogna viverle, percorrerle, salirne e scenderne le scale, perdersi nel labirinto degli innumerevoli ambienti, affacciarsi su tre lati per ammirare il blu delle acque profonde e il verde argenteo degli ulivi.

Sirmione lago dalle Grotte di catullo
Sguardo sulla Rocca di Manerba

Visitare le Grotte di Catullo è un’esperienza unica, da fare assolutamente, e per convincervi userò le stesse parole del poeta Ezra Pound scritte all’amico James Joyce “il luogo vale il viaggio. Avete la garanzia di Catullo e la mia”.

 

collaborazione con Marisa Fanconi per le Grotte di Catullo

Informazioni sulle Grotte di Catullo e dintorni di Sirmione

Quanto costa la visita? I prezzi per le Grotte di Catullo

L’entrata alle Grotte è gratuita la prima domenica del mese, gli altri giorni costa 8 euro. Ridotto: dai 18 ai 25 anni, gratis per i minori di 18 anni. Il giorno di chiusura è il martedì, ma in piena estate sono sempre aperte, con orario ridotto il martedì. Stessi vantaggi per la Rocca Scaligera, 6 euro, che osserva la chiusura il lunedì. Acquistando il biglietto per entrambi i siti si ha diritto a visitare gratuitamente la Villa Romana di Desenzano.

Il trenino elettrico

Per chi volesse “accorciare” la passeggiata verso le Grotte di Catullo, nella bella stagione è in funzione un simpatico trenino/navetta con capolinea alle Terme di Catullo. È divertente, piace a grandi e piccini, è silenzioso e costa 1,20 euro a tratta.

Non solo automobile…

Sirmione è ben collegata a Brescia, Desenzano e Verona grazie a un servizio di autobus con partenza diurna regolare ogni ora.

Quando visitare Sirmione e le Grotte?

Ogni stagione presenta il suo fascino:

  • In primavera, i canneti intorno alla penisola brulicano di vita e nidiate di anatroccoli, cigni, svassi e folaghe si cimentano con i primi voli e tuffi. La temperatura è mite e gradevole. Spensierati studenti di ogni età vengono a Sirmione per toccare la storia con mano.
  • Verso l’estate, la grande bouganville in centro al borgo si veste di un viola prorompente. Una folla festante e multicolore anima la vita dei vicoli, occupa tavolini di caffè e gelaterie, sfreccia in motoscafo in cerca di refrigerio. Le Grotte di Catullo si ergono maestose alla luce del sole mentre, poco distante, i vacanzieri si tuffano dalla “Giamaica”. Il livello del lago si abbassa progressivamente mettendo a nudo le rocce e il profilo della penisola si tinge di rosa.
  • L’autunno, con le sue brume, regala sensazioni di infinito e di tempo sospeso. Le temperature sono ancora miti tra settembre e ottobre e dalla penisola, quasi uno spartiacque tra oriente e occidente, si godono spettacolari albe e magici tramonti. L’acqua sommerge nuovamente le rocce, ora visibili in trasparenza.
  • L’inverno è invece silenzioso, le calli sono deserte, qua e là vengono apportate migliorie per la stagione successiva. L’aria è cristallina e dalle Grotte la vista spazia fino a Riva del Garda; il monte Baldo è sospeso nel blu, tra cielo e acqua, con la cima innevata.

Le Grotte di Catullo viste dal Lago di Garda

Un altro affascinante modo per vedere le Grotte di Catullo è a bordo di un comodo motoscafo. Si costeggia la penisola per ammirarle dal lago, così come facevano gli antichi viaggiatori. Le rovine più imponenti si trovano infatti sulla punta estrema e sono sempre state visibili, tanto da farne delineare il profilo su un’antica carta geografica ora conservata a Venezia. Si prosegue navigando sopra la sorgente termale “Boiola” e si rientra al pittoresco porticciolo passando sotto il ponte levatoio della scenografica Rocca Scaligera. Se sarete con degli amici, il prezzo per il motoscafo sarà più che ragionevole.

Grotte dal lago di garda
La Giamaica

La Giamaica di Sirmione

Ai piedi delle Grotte di Catullo, nella bella stagione non è raro vedere dei bagnanti che sembrano camminare sulle acque. In realtà si muovono a pelo d’acqua sulle larghe e lisce rocce, le stesse utilizzate per costruire la villa romana di duemila anni fa. Questa splendida zona di Sirmione, grazie alla sua incantevole bellezza, è conosciuta col nome esotico di “Giamaica”. Ci si può arrivare a piedi da una stradina aperta a lato delle Grotte. Il consiglio è quello di stendersi sulle calde rocce e lasciarsi baciare dal sole, per poi cercare sollievo in tuffo rinfrescante.

La “Giamaica” è stata scelta anche come set cinematografico per alcune scene del film “Chiamami col tuo nome” del regista Luca Guadagnino, vincitore dell’Oscar per la sceneggiatura di James Ivory.

Oltre le Grotte di Catullo: cosa fare e vedere a Sirmione

Dopo aver soddisfatto la curiosità storico-archeologica, potrete confondervi con la folla, perdervi tra i negozi nelle vie del borgo, prendere un caffè dove piaceva tanto a Hemingway, degustare il pregiato vino Lugana DOC nelle versioni fermo o bollicine e, perché no, stagione permettendo, indossare un costume per una nuotata tonificante al Lido delle Bionde o alla Giamaica.

A proposito: si dice il Lugana o la Lugana?

Si usano sia il maschile che il femminile, il maschile indica il vino e il femminile il territorio. È come parlare del Franciacorta e della Franciacorta (leggi anche: Cosa vedere in Franciacorta), un altro ottimo vino e al tempo stesso interessante territorio della provincia di Brescia a pochi passi da un altro bel lago: il lago di Iseo -> leggi il mio articolo –> cosa vedere sul Lago D’Iseo

La Rocca Scaligera: anche questa scenografica fortificazione dall’elegante merlatura è un must per il visitatore. Dalle sue mura e dalla sua torre lo sguardo spazia sul paesaggio circostante, sulla forma a zig-zag della penisola, fino ad arrivare alla Torre di San Martino, teatro di un’importantissima battaglia risorgimentale.

Aquaria: Centro Benessere Termale delle Terme di Sirmione. Si trova direttamente sul lago, in pieno borgo medioevale. È possibile sottoporsi a svariati trattamenti termali e estetici per ritrovare benessere, salute e bellezza. Aperto tutto l’anno. Sabato e domenica prenotazione sempre obbligatoria.

Chiesa di Santa Maria Maggiore: del XV secolo, consacrata nel 1512, conserva un’architettura gotica, pregevoli affreschi e altari barocchi. All’esterno una pietra miliare romana è reimpiegata come colonna.

Chiesa di San Pietro in Mavino: solitaria chiesetta sull’omonima collina, luogo dello spirito e di pace, di antica fondazione longobarda, è lo scrigno di preziosi affreschi medioevali.

Letture consigliate sulle Grotte di Catullo

Vi consiglio di leggere il libro Sirmione in Love che potete acquistare –> QUI

Assieme ad un itinerario poetico-letterario, troverete racconti sui grandi viaggiatori del passato e una raccolta dei loro scritti più appassionati dedicati a Sirmione e al Garda.

Ma…provate anche voi a descrivere l’emozione in una vostra lirica, inviatela all’omonimo concorso di poesia che si tiene in estate e buona fortuna!

Scopri il lago di Garda e Brescia con l’aiuto di una guida ufficiale!

Questo articolo è stato scritto da Marisa, una guida turistica abilitata che lavora a Brescia, sui laghi di Garda e d’Iseo, in Franciacorta e Val Camonica. Vi consiglio di contattarla per un qualsiasi itinerario nella provincia di Brescia.

Marisa Fanconi – Guida turistica abilitata I/GB/D/F                                    Contatti: +393477155258 – info@bresciastory.it                                                              Per maggiori info: www.bresciastory.it 

6 COMMENTS

  1. Sono stato varie volte a Sirmione e in due occasioni ho visitato anche le Grotte di Catullo. Devo ammettere che, dopo la lettura di questo bel articolo, mi viene voglia di tornarci, forse con un gruppo di appassionati di storia e con visita guidata. Alcuni aspetti, finora, non mi erano chiari: la grandiosità della villa ai tempi dei Romani e il fatto che Catullo il quale descrive il sito con versi così suggestivi, non conosceva questa villa per il semplice fatto che non era più in vita quando ebbe inizio la sua costruzione.

    • Ciao Hans, Marisa ha saputo descrivere alla perfezione cosa significa fare una giornata alle Grotte di Catullo. Spero possa essere d’aiuto a molto altre persone così come è stato per te. Un caro saluto. Emanuele.

  2. L’articolo di Marisa Fanconi non è solo un vademecum di uno dei luoghi più suggestivi e pittoreschi della Lombardia e d’Italia, è una sorta di inno alla bellezza, alla storia, alla leggiadria di questo luogo tanto caro al poeta Catullo. L’articolo, scritto con un linguaggio evocativo, rivela il fascino ed il mistero che si celano dietro ogni anfratto di questo luogo unico e prezioso.
    Esso invita il visitatore a “carpire” tutta la bellezza del paesaggio che si snoda lungo la penisola di Sirmione, a godere dei suoi colori e dei suoi profumi, ad immergersi nelle acque del suo lago ed a gustare il vino locale. In una parola, ci invita a togliersi le vesti del turista frettoloso per indossare quelle del pellegrino.
    Grazie Marisa per il tuo splendido articolo, credo che visiterò ancora una volta Sirmione cercando di cogliere la bellezza e il mistero che non ho saputo vedere nella mia prima visita.

    • Ciao Rita, credo che Marisa non possa che essere molto soddisfatta del proprio lavoro e dell’aver trasferito a voi lettori la passione con la quale conduce ogni sua visita guidata. A presto. Emanuele.

  3. Articolo molto interessante e utile, da leggere, da diffondere agli amanti del bello e del paesaggio.

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